Il premio come Migliore Installazione della Milano Design Week/Fuorisalone 2025 è stato assegnato alla giovane Maison francese di haute couture e profumi Marc-Antoine Barrois per cui il designer Antoine Bouillot ha ideato il progetto con il fondatore del marchio.
L’installazione immersiva e olfattiva celebrava il lancio del profumo Aldebaran. Un viaggio sensoriale che ha trasportato i visitatori in un universo meditativo, alla ricerca di ottimismo e speranza, nel cuore dell’emblematico Salone dei Tessuti.
“Sono profondamente felice che questa esposizione abbia suscitato una cosi forte risonanza nel pubblico”, ha commentato Marc-Antoine Barrois. “Il messaggio che trasmette — un invito all’ottimismo, alla speranza, alla pace e alla convivenza nel rispetto dei più vulnerabili — mi sta molto a cuore”.
Antoine Bouillot ha così dichiarato: “La nostra ambizione con questa esposizione era invitare ciascuno a sentire e vivere le emozioni con la spontaneità e la sincerità tipiche dei bambini. Per questo sono profondamente felice che il pubblico ne sia stato toccato e che siamo riusciti a creare un’esperienza intensa e intima. Questo mi conforta e rafforza la mia convinzione che il futuro sia più luminoso di quanto immaginiamo”.
Creata in collaborazione con il fidato profumiere QuentinBisch, Aldebaran è una fragranza soliflore che cattura l’essenza della tuberosa, nota come ‘il fiore della notte’ per l’intensità del suo profumo al calare dell’oscurità. Il nome del profumo si ispira alla gigante rossa Al-Debaran, stella scoperta nel Medioevo e 400 volte più luminosa dels ole, simbolo di speranza e positività.
Mission Aldebaran è stata installata nello storico Salone dei Tessuti, un’iconica location milanese degli anni ’30, un tempo fulcro del vivace commercio tessile della città. Lo spazio è stato trasformato in un ambiente onirico, dove la luce squarcia il buio, un omaggio alla stella che dà il nome alla fragranza e alla forza dell’ottimismo che resiste alle avversità.
I visitatori sono stati invitati a entrare in un cubo specchiato al centro del Salone, dove si ritrovavano immersi in una fitta foresta di corde avvolta nell’oscurità e nel silenzio. Spinti a muoversi nell’oscurità, emergevano in un’ampia radura nel cuore dell’esposizione.
