Un progetto Carolina Herrera x Naba nato per offrire due Premi di Studio dedicati alle studentesse e alle persone che, pur non riconoscendosi nel genere assegnato alla nascita, si identificano come donne e hanno attivato la Carriera Alias presso l’Accademia.
L’obiettivo del progetto Carolina Herrera x NABA: Supporting Women’s Creativity è quello di promuovere l’occupazione femminile e le pari opportunità nel mondo delle arti, del design e della creatività, dando, l’opportunità alle studentesse di prendere parte ad una sessione di HR coaching con il team HR Puig nella sede di Milano, propedeutico all’approccio al mondo del lavoro all’interno di aziende multinazionali.
Lanciato nel mese di settembre, il bando ha ricevuto oltre 200 candidature, da cui sono stati selezionati 73 artwork, sottoposti alla valutazione di una giuria interna. Le studentesse di NABA che hanno partecipato al concorso hanno reinterpretato l’iconico stiletto Good Girl dando libera espressione alla propria visione creativa, evidenziando l’aspetto valoriale insito nel DNA della maison: Empowering women since 1981.
La cerimonia di premiazione – che ha visto la partecipazione di Carolina Herrera, Beauty Creative Director della Maison – ha visto salire sul podio due studentesse vincitrici: Martine Hellen Johannessen e Martina Lorusso. Menzione d’onore a Eva Demattè, studentessa del Triennio in Cinema e Animazione dell’Accademia, per essersi interrogata in modo nuovo sul tema della femminilità, interpretandola con un insieme di fotografie forti ed evocative che ripercorrono attimi di memoria passata.

Le vincitrici
Martine Hellen Johannessen – studentessa del Triennio in Design presso NABA, nata a Tonsberg (Norvegia) nel 2000 – celebra il potere femminile. Le sue opere sono pezzi audaci e di grande impatto che abbracciano l’essenza della femminilità.
Ispirandosi alla forma iconica dello stiletto di Good Girl, emblema di sicurezza e forza, Martine esplora i contorni e le forme che le donne associano alla femminilità attraverso la delicata arte del ricamo, affermando: “Il ricamo, un’arte radicata nella storia e spesso tramandata da generazioni di donne, ha un significato profondo per me. Ho imparato questa abilità da mia nonna ed è diventata il mio modo di creare qualcosa di profondamente personale e unico.”
Il video che accompagna il progetto cattura le mani delle donne che ha avuto vicino mentre
interpretano e disegnano la loro visione della femminilità. Queste forme diverse sono state
raccolte e accuratamente ricamate a mano su un grande tessuto onorando la tradizione e
l’individualità dello spirito femminile.


Martina Lorusso – studentessa del Triennio in Cinema e Animazione, nata a Bari nel 2003 – esplora l’innata sorellanza tra donne. “Da tre anni vivo da sola in una grande città. Di notte, i miei occhi cercano istintivamente un’altra donna per strada. Vederla mi permette di fare un respiro, di sentirmi al sicuro. Quando ero più giovane, ho visto una targa dell’artista statunitense Jenny Holzer alla Tate Modern di Londra che recitava: dopo il tramonto è un sollievo vedere una ragazza che cammina verso o dietro di te. È meno probabile che tu venga aggredita.”
Questa sorellanza ha ispirato la sua riprogettazione dell’iconica fragranza Good Girl attingendo alla Pop Art e al moderno cinema d’animazione 2.5D, creando un flacone che simboleggia l’unità e la radiosità. I colori delle protagoniste si fondono nel corpo del flacone, mentre la vernice fotoluminescente ne traccia il perimetro, assicurando che la sua silhouette risplenda anche al buio.


